Sicilia

[Murales]

Giovanni Bosco

(1948-2009)

Murale
Castellammare del Golfo (Trapani)

I murales si trovano sulle facciate di diverse case nella parte alta di Castellammare del Golfo. La maggior parte sono in via di disgregazione; nel 2011 alcuni sono stati sottoposti a restauro.

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Pastore segnato da una vita difficile, Bosco ha conosciuto l’internamento psichiatrico e l’emarginazione sociale. A partire dal 2003 Bosco ha decorato, utilizzando vernice e pennarelli, le facciate di numerose case di Castellammare del Golfo (e di alcuni paesi limitrofi). Realizzava forme colorate e immediatamente riconoscibili: pupi, cuori dai grandi occhi, grandi cerchi con nomi di città, numeri e brani di canzoni. Ha dipinto non solo sui muri, ma anche su fogli di carta e materiale di scarto.

Il lavoro di Bosco è stato riconosciuto internazionalmente nel 2008 dal fotografo Boris Piot e dal collettivo Animula Vagula. Nel 2010 è stata costituita l’Associazione Outsider Art Giovanni Bosco, con l’intento di conservare i fragili murales e promuovere la sua arte irregolare: nel 2014 ha dato vita al progetto di un museo temporaneo, cfr. Valentina Di Miceli, La cornice di un’estate: il Museo Temporaneo Giovanni Bosco, «Rivista dell’Osservatorio Outsider Art», 8, 2014, pp. 150-155.
Un centinaio di disegni è stato acquisito dalla Collection de l’art brut di Losanna. Fra le mostre monografiche: Giovanni Bosco. Atlante del cuore, a cura di Eva di Stefano, presso la Fondazione Orestiadi a Gibellina (2009); Giovanni Bosco, dottore di tutto, presso la galleria Christian Berst di Parigi (2011); Giovanni Bosco: vulcano di passione, a cura di Fabio Casentini, presso LOL Moda Arte Design a Roma (2011). Alcune opere sono state esposte in Noi quelli della parola che sempre cammina, a cura di Gustavo Giacosa, presso la Commenda di Prè a Genova (2010), in Banditi dell’arte, a cura di Gustavo Giacosa e Martine Lusardy, presso la Halle Saint Pierre a Parigi (2012), in L’Art Brut dans le monde, a cura di Lucienne Peiry, presso la Collection de l’Art Brut a Lausanne (2014). Ai cataloghi delle mostre vanno aggiunti altri testi, in particolare: Eva di Stefano, Anatomical Enigma. Giovanni Bosco, «Raw Vision», 67, 2009, pp. 32-35; ZEP (a cura di), Giovanni Bosco, dottore di tutto [con testi di Michele Scognamillo, Lucienne Peiry, Teresa Maranzano, Eva di Stefano], Luxograph 2009; Jean Louis Lanoux, Giovanni Bosco au coeur de brut, «Création Franche», 30, 2009, pp. 17-21 e Giovanni Bosco, la peinture dans le sang, in Gustavo Giacosa Gustavo e Martine Lusardy (a cura di), Banditi dell’arte, Halle Saint Pierre 2012; Emanuela Iovino e Gabriele Mina, Echi da attraversare. Come restituire Giovanni Bosco, in Gabriele Mina (a cura di), Costruttori di Babele. Sulle tracce di architetture fantastiche e universi irregolari in Italia, elèuthera 2011, pp. 171-173; Serenella Di Marco, Giovanni Bosco e Fabio Casentini: il racconto di un’amicizia, «Rivista dell’Osservatorio Outsider Art», 4, 2012, pp. 72-83.
Un documentario del collettivo ZEP, che hanno assistito Bosco negli ultimi anni della sua vita, racconta magnificamente la sua poetica: Giovanni Bosco, dottore di tutto (ZEP, 2008, 23’). Il progetto Outsider Art: Viaggio alla scoperta dell’Arte clandestina siciliana ha dedicato al sito un video (14’) per la regia di Ruggero di Maggio.

Foto: ● Salvatore Bongiorno (ZEP) [2008-11]; ●● Emanuela Iovino [2011].