Campania

[I monumenti di pietra]

Guerino Galzerano

(1922-2002)

Architettura, scultura e decorazione architettonica
Castelnuovo Cilento (Salerno)

Le opere si articolano in quattro siti: l’abitazione in via Roma, il giardino contiguo al castello medievale, la tomba monumentale nel cimitero del paese, il borgo Santa Caterina, nella vicina campagna (dove diverse costruzioni sono ormai crollate). L’abitazione è stata restaurata dal pronipote di Guerino: ora è una casa vacanze.

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Galzerano lavorò per anni come contadino e operaio in Cilento; dopo il matrimonio, emigrò in Germania come manovale. Per un grave fatto di sangue, negli anni ’70 venne recluso nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa: negli spazi esterni realizzò i suoi primi lavori. Tornato al paese d’origine, per prima cosa ricoprì le pareti interne ed esterne della propria casa, con migliaia di pietre tondeggianti. Realizzò con la stessa tecnica imponenti costruzioni composte da archi, colonne, grandi sculture di attrezzi agricoli, tavoli e sedie, nonché la sua tomba. Lavorò per circa venticinque anni, utilizzando un’enorme quantità di ciottoli e scaglie di marmo, sia nel centro storico, sia in campagna.

L’opera di Galzerano è analizzata da Cristina Calicelli, Castelli immaginari. Guerino Galzerano, Umberto Bonini, Enrico Capra, in Gabriele Mina (a cura di), Costruttori di Babele. Sulle tracce di architetture fantastiche e universi irregolari in Italia, elèuthera 2011, pp. 47-62 e Architetture visionarie: Enrico Capra e Guerino Galzerano. Due costruttori a confronto, «Bric-à-Brac», 2, 2012, pp. 289-298. Nel 2017 Vittorio Sgarbi, invitato dal comune in occasione della manifestazione Castrum Novum, ha tenuto un intervento su Galzerano intitolato Arte e folliaSulla rete un sito dedicato all’architetto contadino e un video girato nel 1994.

Foto: ● Maria del Carmen Loffredo [2004]; ●● Cristina Calicelli [2010]; CdB [2016]