Veneto

La Ricerca

Luigi Lineri

(1937)

Collezionismo e allestimento museale
Zevio (Verona)

L’installazione di Lineri si trova all’interno della sua proprietà.

Lineri inizia la sua «Ricerca» nel 1964, interessandosi di preistoria e raccogliendo selci nei greti. Le pause di lavoro da inserviente e infermiere nel locale ospedale le dedica alla paziente esplorazione di un tratto del greto del fiume Adige. In alcune forme iterate (la pecora, il pesce, il fallo, etc.), riconosce non l’effetto dell’erosione ma l’intervento artistico di antiche popolazioni, che avrebbero lasciato nel fiume questo alfabeto formale. Dal 1985 si dedica completamente al suo progetto: raccolta di sassi, catalogazione delle forme, impaginazione su pannelli di legno che espone ricoprendo l’intera superficie di un fienile su due piani, di fronte alla sua casa. Talora i sassi sono esposti in formazioni piramidali. Ne scaturisce una installazione scenografica impressionante.

Oltre al lavoro sulle pietre, Lineri si è cimentato nella ceramica e nella poesia, pubblicando diversi testi. Alla sua ricerca ha dedicato il volume Adige. Un fiume di memorie, Perosini 1993; altri materiali sono presenti sul suo sito. Tra i principali riferimenti bibliografici: Elisabetta Pescucci, Le pietre dei fiumi e il loro passato: la collezione di Luigi Lineri, «L’Arte Naive», XXV, 1998, p. 14; Daniela Rosi, Luigi Lineri e la memoria del fiume, «Rivista dell’Osservatorio Outsider Art», 2, 2010, pp. 150-157 e Luigi Lineri. La forma salvata, in Gabriele Mina (a cura di), Costruttori di Babele. Sulle tracce di architetture fantastiche e universi irregolari in Italia, elèuthera 2011, pp. 63-74. La storia di Lineri è ricordata in Federico Taddia e Telmo Pievani, Il maschio è inutile. Un saggio quasi filosofico, Rizzoli 2014.
Daniela Rosi ha curato una mostra in omaggio all’arte di Lineri: Forme solitarie per un’armonia collettiva (Verona, 2010), con un catalogo omonimo e le fotografie di Rodolfo Hernandez, presenti anche in Costruttori di Babele, un percorso fotografico nell’arte di Giovanni Cammarata, Luigi Lineri e Bonaria Manca (Museo Bilotti, Roma, 2012; Galleria Rizomi, Torino, 2013; Cathédrale de Jean Linard, Neuvy-Deux- Clochers, 2013). È stato inserito anche nella mostra Banditi dell’arte, a cura di Gustavo Giacosa e Martine Lusardy (Halle Saint Pierre, Parigi, 2012). Nel 2013 ha vinto il primo premio del concorso sulle passioni La Seconda Luna.
Qui sotto Luigi Lineri e la sua cattedrale di sassi, prima puntata della serie Costruttori di Babele per la regia di Giordano Viozzi (Sushi Adv). Fra i documentari: Enrico Ranzanici, I misteri dei sassi (Non Art, 2007, 10’); Sara Pigozzo ed Enrico Meneghelli, Outsiders. Storie dal fiume (ArtCam, 2014, 50’); Giuseppe Petruzzellis, La Ricerca (Aplysia, 2015, 80’). Il gruppo tedesco di musica elettronica Notwist ha dedicato all’artista una canzone.

Foto: Rodolfo Hernandez [2010]

Costruttori di Babele #1