Guddemi, bracciante agricolo, era conosciuto a Ribera e nell’agrigentino per le sue performance creative, dalla fine degli anni ’80, in particolare le carnevalesche processioni nelle quali – metà Gesù (di qui il suo soprannome «Peppe Gesù») metà Elvis – sfilava con la sua macchina verniciata oro, ricoperta di oggetti devozionali e bandiere. In un suo terreno a Eraclea Minoa realizzò varie figure con materiali riciclati (ferro, materassi, pneumatici, etc.): nel 2005 lo spazio fu sequestrato come discarica abusiva.
La figura di Guddemi è ricordata da Alfonso Leto, Vita arte e passione di Peppe Gesù, «Rivista dell’Osservatorio Outsider Art», 4, 2012, pp. 14-21, che sottolinea il valore artistico rispetto alle note di cronaca (nel 2011 Guddemi perde la vita, ucciso dopo un litigio dal fratello, affetto da turbe psichiche).
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