Donato «Guido» Zangrossi lavorava come operaio alla Sava di Marghera, nel tempo libero si dedicava all’astronomia, alla fisica e alla filosofia. Alla fine degli anni ‘60, pensionato, fece il custode nella Biennale d’arte. Con legno di scarto iniziò a costruire creative girandole, di varie forme e dimensioni, collocandole sulla facciata della propria casa. L’allestimento e i restauri proseguirono per più di vent’anni, facendo della casa un luogo caro a molti veneziani e turisti. Dopo la morte dell’autore, le girandole si sono nel tempo rovinate, fino alla scomparsa.
La storia della casa è ricostruita da Giada Carraro, La Casa delle Girandole. L’arte cinetica di un poeta astronomo veneziano, Linaria 2014. Della stessa autrice: Costruttori di Babele in Veneto. Avventura di una corrispondente, «Aracne», 1, 2012; Sulle tracce di una galassia lagunare. La Casa delle Girandole di Donato Zangrossi, «Rivista dell’Osservatorio Outsider Art», 6, 2013, pp. 20-27; La Casa de los Molinillos en Venecia, «Bric-à-Brac», 1, 2018.
Il sito era inserito nella guida Touring Club di Venezia, fino al 1993. Fra i racconti dedicati alla casa: Antonella Barina, Il vento. Favola con immagini della Casa delle Girandole, Edizioni del Vento 1998, pp. 42-43; Renato Pestriniero, La Casa delle Girandole, in id., Accadimenti. Itinerari veneziani insoliti, Il Cerchio 2000, pp. 147-53.
Sulla rete un estratto video del 1995 Il nonno bambino, di Enrico Norbiato e Manuel Righetto.
Foto: Giada Carraro [2013]. Si ringrazia la famiglia per le immagini d’epoca