Dopo aver lavorato come agricoltore a Piansano e per diversi anni a Roma, come inserviente a Cinecittà e come portiere, Brizi scoprì la sua creatività negli anni della pensione. Cominciò a scolpire sulle pareti di tufo del suo grottino (che fungeva da cantina e da ricovero attrezzi per l’orto), riempiendo lo spazio, con gusto scenografico, di volti, figure di ispirazione etrusca, animali dipinti con colori accesi, una vasca, colonne… Scolpì svariati personaggi in legno e cemento, che dispose ovunque, dentro nicchie e intorno alla grotta; pitturò su ante, lamiere, cancelli.
Foto: CdB [2012]