
Prato, ex vigile del fuoco, negli anni ’70 rilevò un terreno all’ingresso di Macerata, nel quale realizzare il Parco della fantasia, con oggetti trovati nei mercatini e opere realizzate con materiali di recupero, assemblati e trasformati. Compaiono totem fatti con tappi di bottiglie o palline di plastica, recinti di sci, sculture costruite con scarti di motorini o biciclette, auto decorate, etc. Il sito del cavalier Prato, il «tramandatore» (così come ama definirsi), viene osservato dagli automobilisti, fermi al semaforo in corrispondenza del passaggio a livello. Nel tempo vari materiali sono andati deteriorandosi o sono stati rimossi.
Sull’opera di Prato cfr. Giulia Pettinari, Lo spazio irregolare di un “tramandatore”: Fancesco Prato e il Parco della Fantasia a Macerata, «Bric-à-Brac», 2, 2019, pp. 89-94. Sulla rivista d’arte Rrose Sélavy un articolo di Massimo De Nardo; la stampa locale ha dedicato alcuni servizi sul parco, sempre in pericolo di essere sgombrato. Qui sotto Franco Prato e le mille raccolte di un cavaliere, quinta puntata della serie Costruttori di Babele per la regia di Giordano Viozzi (Sushi Adv).
Foto: ● Giulia Pettinari [2013]; ●● Marco Biancucci [2016]