
Di origine salentina, «Marius» Branca ha vissuto per vent’anni in Svizzera, dove è emigrato come operaio. Ritornato in patria, dal 2000 ha iniziato a edificare su un proprio terreno quello che ha battezzato Museo d’arte contemporanea rupestre (chiamato anche «la Collina degli Idoli inquietanti»), con architetture in pietra, ceramiche e assemblaggi in ferro, decorazioni ispirate alla cultura classica.
Branca, molto attivo nella promozione dell’arte del suo territorio, ha all’attivo alcune esposizioni sia in Svizzera sia in Salento; ha scritto raccolte di poesie.
Foto: Anna Laura Penna [2011]