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Rinaldi, tassista, negli anni ‘60 decorò l’esterno della sua casa con circa 12.000 conchiglie, di varie forme e colori, donategli da pescatori e ristoratori. Le conchiglie, fissate in sei anni con un particolare cemento colorato, ricoprono le facciate, la veranda, i vasi portafiori, il muro di recinzione… La casa è stata ereditata dalla figlia che, su accordo con la Soprintendenza, ha mantenuto inalterata la decorazione.
La casa è ricordata in Maurizio Castelvetro, Giovanna Mulazzani, Gianfranco Giovagnoli, Avanguardia romagnola: architetture balneari del XX secolo, Grafis 1988, pp. 162-163.
Foto: Giada Carraro [2014]