
Secondo alcune testimonianze, Luigi Rossoni Stark, libraio e commerciante, acquistò un terreno isolato presso la dolina Fernetti. Fra gli anni ’60 e ’70 incaricò un operaio di realizzare in quello spazio una serie di opere d’ispirazione celtica, realizzate con pietre e cemento: archi, guglie, colonne, pinnacoli, spalti, un lungo tavolo con dodici sedili. La progressiva decadenza del luogo, coperto dalla vegetazione, e la singolarità dei manufatti portò alla moltiplicazione di dicerie, suggestioni rituali e demoniche, di quello che era indicato, fra i vari nomi, Valle della luna, Tempio del sole, Dolina delle streghe. Oggi rimangono poche tracce.
La soluzione del “mistero” della Dolina dei Druidi è proposta in Dante Cannarella, Leggende del Carso triestino, Edizioni Italo Svevo, 2004 e rilanciata da blog e forum locali, da cui sono tratte le immagini. Lo stesso autore è intervistato nel documentario Nella Valle della Luna di Andrea Cerovac (2025, 23’).
Pur non essendo un’opera realizzata da un artista autodidatta, il sito e la sua vicenda appaiono esemplificativi di una creazione babelica.