Muratore, appassionato di fotografia, Brienza – dalla fine degli anni ’90 – ha iniziato a intervenire sulle “sentine” (canali di scolo) del suo paese con la tecnica del mosaico. Lavora con svariati materiali di recupero: piastrelle, piatti rotti, frammenti di mattoni, pietre, plastica, etc. Ispirato da una propria spiritualità (è stato per dieci anni monaco induista) ha realizzato molteplici opere, all’interno e all’esterno della propria casa, Il Giardino Zen (con un comignolo trasformato in pagoda), e, su commissione dell’amministrazione locale, interventi in vari spazi (vicoli, scalinate, passaggi coperti) che ripara e trasforma.
Su Brienza e i significati della sua attività artistica cfr. Domenico Amoroso, Pratiche di riparazione e rigenerazione urbana tra kintsugi e sacralità egizia, «Rivista dell’Osservatorio Outsider Art», 25, 2023, pp. 22-39. Cfr. anche Andrea Basana, Un artista da scoprire: Mario Brienza e la riqualificazione urbana di Forenza, «Cronache Lucane», 30 ottobre 2022.